La sfida è quella di garantire migliori opportunità di studio e formazione per i giovani, ripristinando il livello di borse di studio precedente gli ultimi tagli, assegnandole a tutti coloro che ne hanno diritto: «Vogliamo aumentare la percentuale di laureati e far diminuire la dispersione scolastica, incrementando il lavoro giovanile. Intanto, il Piemonte ha già in parte anticipato il Piano Garanzia Giovani. Vogliamo rilanciare gli investimenti esteri, affiancando ai servizi che già si occupano di sostenere l’export una nuova agenzia di promozione che faccia conoscere in tutto le potenzialità del Piemonte. In questo ambito l’automotive è una piattaforma fondamentale: perché i nostri prodotti tornino ad affermarsi in tutto il mondo come è avvenuto negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso occorre che la Fiat, dopo il positivo lancio del polo Maserati, affianchi al segmento Premium una linea di produzione per un motore ecosostenibile»(Fonte: Regione Piemonte).
I fondi europei 2014/2020 rappresentano una delle poche possibilità di finanziamento per far ripartire la crescita in Piemonte nei prossimi anni. Presenteremo in luglio il piano dettagliato dei progetti, che si concentrerà su alcuni filoni precisi, come i poli e le piattaforme tecnologiche, l’informatizzazione della pubblica amministrazione, il sostegno al credito. Il principio di base è quello di intrecciare innovazione tecnologica e innovazione sociale mediante pacchetti integrati che puntino su sviluppo della ricerca, investimenti innovativi, partecipazione al mercato del lavoro e accompagnamento al lavoro attraverso la formazione, pensando innanzi tutto alle donne e ai giovani.
Terrritorio e crescita. Natura, territorio e paesaggio vanno preservati attraverso il lavoro intelligente dell’uomo. Occorre ridurre il consumo di suolo e accompagnare la promozione con un costante impegno di riambientazione paesaggistica, come dovrà avvenire zone di Langhe-Roero e Monferrato Patrimonio dell’umanità. Vogliamo investire sulle risorse locali, offrendo nuove opportunità anche occupazionali a chi vive in montagna, puntare sul turismo naturalistico.
Agricoltura. È un asse portante dell’economia piemontese e che ha bisogno di sostegno e di innovazione. Partendo dalla politica agricola nazionale e comunitaria, che ha garantito in misura accettabile le tradizionali produzioni piemontesi, si deve con un uso opportuno del Piano di sviluppo rurale accentuare specificità come la filiera corta e garantita, l’inserimento dei prodotti locali di qualità nelle grandi reti distributive, la collaborazione con l’Università e l’Istituto Zooprofilattico per il costante sviluppo delle garanzie di sicurezza alimentare.
Turismo e cultura. Se la terra e il paesaggio sono alla base del nostro turismo, la cultura ne è il polo trainante che deve produrre la coscienza civile della comunità, da finanziare con i fondi pubblici, e organizzare manifestazioni che creino lavoro e producano risorse stando sul mercato. Il turismo è un settore in crescita che richiede progetti mirati ed una governance efficace. (Fonte: Regione Piemonte)