I Maya e gli Atzechi iniziarono la lunga storia del cioccolato, raccogliendo i fagioli dall'albero del cacao, per produrre una bevanda da loro chiamata 'xocoatl'. Antiche leggende degli Atzechi narrano che il seme della pianta del cacao era stato inviato dal paradiso, la saggezza e la potenza venivano dal consumo del frutto dell'albero del cacao. Il cacao veniva consumato durante le cerimonie religiose e offerto insieme all'incenso come sacrificio alle divinità.
La bevanda, aromatizzata con peperoncino, vaniglia e pepe, si beveva calda o fredda, mescolata alla farina di mais o minerali e miele. I semi di cacao erano usati come moneta di scambio e anche come unità di misura. Grazie agli insetti ed altri animali, cibandosi dei frutti delle piante, il cacao si estese oltre i confini del Messico, per arrivare all'attuale Guyana del sud, infatti nutrendosi del frutto, trasportavano via anche i suoi semi, permettendo così la propagazione. Nel 1502 Cristoforo Colombo, proveniente dal viaggio in Honduras, portò con sè dei semi di cacao, ma fu Hernàn Cortéz nel 1519 fautore dell'introduzione del cacao in Europa.
Il 1528 è la data ufficiale dello sbarco del cacao in Europa, l'uso di bere la cioccolata è stato importato nel 1615 dalla principessa di Spagna Anna d'Austria, sposa di Luigi XIII, alla corte di Francia.
Nel 1585 il primo carico documentato di cacao a Siviglia, città nella quale aveva sede il "Reale consiglio delle Indie", l'aristocrazia spagnola, consumava come bevanda il cioccolato, aggiungendo la vaniglia e lo zucchero per correggerne la naturale amarezza. Il cacao arriva in Italia a metà '600, grazie ad un commerciante di Firenze. Nel XVII secolo divenne un lusso tra i nobili d'Europa e gli Olandesi, abili navigatori, sottrassero agli Spagnoli il dominio commerciale.
Torino, è uno dei più importanti centri di cioccolato in Italia, con una produzione sia industriale che artigianale, famosa in tutto il mondo. Dalla Francia, grazie al Duca Emanuele Filiberto di Savoia, arriva in Piemonte.
Torino diventa così il primo centro italiano di produzione e di consumo del cacao, il giandujotto è il famoso cioccolatino che rappresenta la tradizione dolciaria torinese, deve il suo nome a Gianduja, la caratteristica maschera piemontese. Il primo nome del gianduiotto era "givu", dal dialetto piemontese "bocconcino"o "mozzicone".
L'invenzione del cioccolato gianduia è merito dei mastri cioccolatieri piemontesi, quando il blocco continentale imposto da Napoleone nel 1806, diminuì le scorte di cacao, rimedio a questa mancanza fu aggiungere al rarissimo cacao, la pasta della nocciola, impastando il cacao e lo zucchero con le nocciole delle Langhe, qualità particolarmente fine e gustosa. Fu prodotto per la prima volta nel 1865, dal cioccolatiere Paul Caffarel, che creò e lanciò sul mercato il prodotto, nuovo e rivoluzionario per l'epoca, sia per la composizione, per l'originale forma a spicchio e per la presentazione, era il primo cioccolatino incartato, confezionato, uno straordinario cioccolatino a forma di barchetta, profumato, di gusto delicato, insomma, squisito. Caffarel darà inizio alla produzione di cioccolato solido ottenuto mescolando cacao, acqua, zucchero e vaniglia.
Altri importanti pionieri nella storia del cioccolato torinese sono:
- Leone, 1857, impresa produttrice delle celebri Pastiglie, aperta nel 1857 da Luigi Leone
- Ferdinando Baratti e Edorado Milano, 1858, la produzione di cremini, caramelle e gianduiotti con il marchio Baratti & Milano, oggi di proprietà del Gruppo Novi.
- Silvano Venchi, 1878, produzione delle Nougatine,
- < Talmone 1850, altra storica firma del cioccolato torinese
- Peyrano, 1915, marchio oggi acquisito dal Gruppo napoletano Maione
- Pietro Arturo Streglio, 1924,azienda specializzata in praline e gianduiotti, oggi di Livio Costamagna
Le antiche cioccolaterie storiche del centro di Torino come, Al Bicerin, Baratti & Milano- Fiorio, Mulassano, Paissa, Pepino, Pfatsich, Platti, Caffè San Carlo.
La nuova generazione del cioccolato artigianale torinese è rappresentata dai maestri artigiani quali Guido Gobino, Guido Castagna di Giaveno, Giovanni e Maurizio Dell'Agnese, Giordano, Lorenzo Zuccarello di Collegno, Marco Vacchieri a di Torino, La Perla, La Stroppiana.
La produzione artigianale ed industriale del cioccolato si è diffusa, imponendosi sul mercato, con brand come Ferrero ad Alba (Cuneo) nel 1942 ad opera di Pietro Ferrero. La Nutella, oggi famosa in tutto il mondo, prodotti di successo come il Mon Chéri, il Pocket Coffe e Ferrero Rocher.
Importanti realtà piemontesi sono: Novi e Pernigotti, di Novi Ligure (Alessandria), realtà artigianali della regione come Bodrato Cioccolato di Capriate d'Orba (Alessandria) , Giraudi di Castellazzo Bormida (Alessandria, Le Delizie di Silvio Bessone di Vicoforte (Cuneo), Domori a None (Torino), La Perla di Torino, Avidano di Chieri (Torino).