Il ritorno alla gratuità lasciava immaginare che il pubblico avrebbe risposto partecipando numeroso alle diverse iniziative. Questa aspettativa è stata largamente superata. Fin dai primi appuntamenti, le persone hanno atteso pazienti in coda l’apertura delle porte. I film sono stati seguiti con molto interesse, suscitando dibattiti pertinenti e molto vivaci. I numeri raccontano bene questo successo.
Le presenze sono state in tutto circa 25.000, suddivise tra le 8 diverse location del Festival. Sono stati 100 gli ospiti internazionali intervenuti, sette le Giurie che hanno visionato i 92 film presentati, con un importante numero di anteprime: in tutto sono state 26, tra cui 17 italiane, 2 europee e 7 mondiali.
“I film di questa diciassettesima edizione di CinemAmbiente hanno narrato e interpretato visivamente i grandi temi dell'ambientalismo moderno. In questi intensi sei giorni gli schermi del festival si sono animati di grandi denunce e conflitti, ma anche di proposte di nuovi stili di vita e buone pratiche che ognuno di noi può attuare quotidianamente. Sono molto soddisfatto di questa edizione di CinemAmbiente per la grande affluenza e l'affetto che ci ha trasmesso il pubblico apprezzando i film e le iniziative collaterali” dichiara il direttore del festival Gaetano Capizzi.
“Il festival CinemAmbiente è ormai un appuntamento imprescindibile della nostra città. Il successo del festival – 25mila presenze, sale sempre piene – ci interroga sul potenziale di crescita del festival e sulla possibilità di offrire più spazi in futuro per moltiplicare le proiezioni”, afferma il sindaco Piero Fassino, in occasione della serata conclusiva del Festival CinemAmbiente. L’assessore all’Innovazione e all’Ambiente, Enzo Lavolta, ha aggiunto che “la collaborazione con CinemAmbiente, nell’ambito delle Smart City Weeks, è una delle chiavi di successo della nostra comunicazione con i cittadini e proietta Torino Smart City in una prospettiva internazionale. Proseguiremo dunque nella collaborazione, con la certezza di compiere un buon lavoro per la città e per i cittadini”.
Palmares: Concorso Internazionale Documentari La Giuria del CONCORSO INTERNAZIONALE DOCUMENTARI, composta da Filippa Lagerback, Enrico Cerasuolo, Roberto Silvestri, Flo Stone e Jan van den Berg, assegna il premio di 5.000 euro offerto da Asja al miglior documentario internazionale a: Virunga di Orlando von Einsiedel, per gli alti valori etici, estetici ed emozionali nel raccontare in un modo intimo ed empatico avidità e crudeltà contrapposti a gentilezza e amore per la vita. Un film che entra nel conflitto internazionale fra denaro, politica e ambiente e spinge lo spettatore ad agire.
La giuria assegna inoltre la Menzione Speciale IREN del valore di 2.000 euro a: My name is salt di Farida Pach. Un documentario puro e coinvolgente, girato meravigliosamente, che porta lo spettatore in un tempo e in un altro spazio, permettendogli di immedesimarsi, soffrire ed essere fiero insieme ai personaggi, imparando da loro come estrarre il sale più bianco della Terra.
CONCORSO DOCUMENTARI ITALIANI -
La Giuria CONCORSO DOCUMENTARI ITALIANI, composta da Mariangela Barbanente, Tiziano Fratus e Carlo Infante assegna il premio CIAL del valore di 3.000 Euro, al miglior documentario italiano al film: Capo e croce – le ragioni dei pastori di Marco Antonio Pani e Paolo Carboni, per la capacità di armonizzare la cronaca della protesta con l’evocazione antropologica delle matrici di un popolo pastore, producendo momenti di forte empatia per l’intensità dell’autonarrazione. Per la volontà di restituire centralità a una condizione esistenziale da sempre estromessa dalle culture urbane. Per la qualità di una fotografia in bianco e nero che rivela la dimensione epica di queste figure, protagoniste di un conflitto che ci coinvolge tutti, ma che la politica nazionale tenta di relegare a un problema regionale.
MENZIONE SPECIALE LEGAMBIENTE -
La Giuria LEGAMBIENTE, composta da Fabio Dovana, Francesca Gramegna, Barbara Meggetto, Simone Nuglio e Salvatore Venezia assegna la Menzione Speciale Legambiente al film: Çapulcu – Voices from Gezi di Benedetta Argentieri, Claudio Casazza, Carlo Prevosti, Duccio Servi, Stefano Zoja.
Sulla protesta dei giovani di Istanbul per difendere gli alberi di Gezi Park dalle ruspe e da un progetto di centro commerciale si è riversato il malumore di un intero popolo che non condivide il modello di trasformazione delle città. La difesa del Gezi Park è diventato un simbolo internazionale anche di tante proteste globali per la difesa della bellezza dei territori, delle nostre città.
Le immagini nel documentario della repressione da parte del governo turco alle proteste dei manifestanti hanno fatto il giro del mondo e le proteste si sono guadagnate le simpatie dell’Occidente, nonostante il silenzio di tanti paesi e istituzioni internazionali. A questa nuova ondata di cambiamento di generazioni il documentario è ben riuscito a dare voce alla speranza che il futuro delle proteste ambientaliste dipendono anche dalla capacità di organizzare un clima di solidarietà globale.