Enogastronomia

    Mercoledì, 30 Ottobre 2013 08:34

    L’AUTUNNO NEL PIATTO

    Scritto da Alessandro Felis

    L’AUTUNNO NEL PIATTO -

     

     

    L'AUTUNNO NEL PIATTO -

     

    Il 26 ottobre 2013 -

     

    Sabato pomeriggio, a Torino, il termometro indica più di 20° C e l’atmosfera è pervasa da quel torpore che segna l’arrivo della bella stagione e non di certo l’ora invernale. Un’occhiata furtiva al programma adagiato sul sedile del passeggero dell’auto per dissipare i dubbi che si insinuano nella mente: il tema della serata al ristorante Sant’Anna del Golf Relais Monforte è “L’autunno nel piatto”.

     

    Lasciata l’autostrada e la fondovalle che conduce a Dogliani, sin dai primi metri di salita, le vigne appoggiate sui fianchi delle colline, allineate sui sorì più famosi della Langa, rivestono il loro abito più bello, rosso, giallo, ocra, quello della festa, della vendemmia appena finita e con il profumo del mosto che dalle cantine accarezza le narici. La temperatura sola non è di stagione, tutta la tavolozza visiva, olfattiva e presto gustativa ci conferma che siamo a fine ottobre e che in queste terre, prima del riposo invernale, la natura ci regala quanto di meglio custodisce per gli eletti che la sanno osservare, rispettare e capire.

     

    Si attraversa Monforte, il suo centro ormai disseminato di proposte turistico-eno- gastro-degustative e in località Sant’Anna, proprio dietro alla Trattoria della Posta, di cui presto avremo modo di tessere le lodi, sorge maestosa la struttura che oltre alla proposta sportiva con il suo golf, offre un ottimo hôtel dalle camere confortevoli , calde, eleganti e a prezzi ragionevoli rispetto allo standing del luogo.

     

    E il ristorante? Non lasciatevi ingannare dall’aspetto solo apparentemente freddo, spazioso, troppo spazioso. La grande vetrata che offre una vista mozzafiato, riscalda; può sembrare una serra e come tale svolge alla perfezione la sua funzione. Nel periodo estivo forma un tutt’uno con la terrazza che si affaccia su luoghi che inebriano solo a nominarli. La serata vuole essere un inno al Piemonte nelle sue varie sfaccettature, con le colline locali a fare da collante, da tessuto connettivo alle molte anime della nostra regione che non vive di solo tartufo!

     

    Insalata golosa

      

    E così il tapulone, morbido e saporito spezzatino d’asino parla delle sue origini dell’Alto Novarese, la polenta di Pignoletto ci porta nel passato canavesano, i formaggi di Beppino Occelli, incredibili, saporiti e sfiziosi, ci accompagnano nelle malghe degli alpeggi alpini, il prosciutto crudo Cuneo Dop di Carni DocK ci annuncia che dai nostri allevamenti suini la qualità può trasformarsi in loco e i vini di Langa e Roero delle aziende Coluè di Diano d’Alba, Marsaglia di Castellinaldo, Piero Busso di Neive, Cascina Amalia di Monforte, ad abbinarsi idealmente per un brindisi lungo una serata, una notte senza fine.

     

    E la birra? Quella della Piazza dei Mestieri di Torino, ci ricorda che anche la figlia del malto dei cereali ha una lunga e bella tradizione sotto alla Mole. La declinazione gastronomica non sarebbe stata completa se non avesse strizzato l’occhio al padrone dei fornelli, a quel furetto, così lo definiamo da molti anni, dallo sguardo fino e astuto che solo col mestolo in una mano e una padella nell’altra acquisisce, come dicono i cugini d’oltralpe, “ses lettres de noblesse”, la sua essenza di nobiltà.

      

     

    Walter Eynard si divide tra la cucina e la sala, intrattiene e racconta, godendosi i suoi ospiti con il piacere di un bambino che tocca il cielo con il dito agli applausi della prima recita scolastica. In suo onore Mauro Fornero ha portato il Quadret ‘d la Tur, salame tradizionale della Val Pellice, giuncà e toma di Catalin. Pure il saras del fen è della partita, anche nel ripieno degli agnolotti in compagnia delle ortiche, come reminiscenza goduriosa dei sapori delle popolazioni di quei monti. La terra valdese si è stretta in un abbraccio fraterno al figlio prediletto che, oggi in “terra foresta”, predica e converte alla sua tavola, sempre e solo gastronomicamente parlando.

     

    Eresia nell’eresia, il salume cotto nasconde nell’impasto vini bianchi pinerolesi e tagliato a mano si sposa con armonia e naturalezza ai rossi figli dei vitigni Nebbiolo, Dolcetto e Barbera che giocano in casa. Un buffet di dessert, inevitabile dolce commiato, dove il sorbetto di grappa di moscato, dal giusto equilibrio, appena alcolico e gradevolmente aromatico, ci porta col pensiero al punch alla romana che si insinuava tra le portate dei menu ufficiali sin dal nostro Risorgimento e diventa suggello langarolo a mo’ di “trou normand” al Calvados!

     

      

    Con Mauro Prino a fare gli onori di casa, la serata è stata un inno alla convivialità e all’amicizia. La cornice naturale di Monforte, uno degli undici comuni in cui si può produrre il Barolo, aggiunge fascino e un inevitabile alone di storia che traspare altresì dalle tradizioni e esperienze dei molti produttori presenti. La dilagante abitudine imposta da sms, mail, chat e altre diavolerie tecnologiche di abbreviare parole e espressioni, spesso crea un gergo non decifrabile ai più.

     

    Voglio credere che il “buon W.E.” che spesso leggo prima dei fine settimana non sia altro che un invito ad andare a cercare, provare e commentare le proposte del nostro furetto e perché no folletto, mago, prestigiatore, che vive e si attiva nelle cucine, suo habitat naturale sin da giovanissimo. Buon Walter Eynard!  (Alessandro Felis)

     

    Walter Eynard

     

     

    Golf Relais Monforte**** +39 0173 787011 Località Sant’Anna, 110 - 12065 Monforte d’Alba (CN)

     

    golfrelaismonforte Golf Relais Monforte****

     

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