Nel buio di una notte di tango argentino in una milonga torinese, spiccava una testa biondo platino, accanto a me una persona disse: “C’è la Elisa “ e io allora risposi: “Scusami, ma chi la giornalista di danza?” Risposta: “Si”. Mi avvicinai a lei, approfittando della serata di tango, per esprimerle la mia stima del lavoro svolto in tutti questi anni, dedicato alla danza con i suoi articoli e recensioni.
Da quel momento, Elisa, mi è stata vicino nei passaggi importanti dei miei lavori svolti nell'ambito del tango argentino a Torino e in Francia. E’ una donna generosa e chiara. Ama la danza e i danzatori. Attenta ai cambiamenti, attenta alle "energie" proposte dalle nuove leve di coreografi. I suoi libri sono scritti con altrettanta attenzione, il suo ultimo lavoro è: La danza d’arte – Balanchine, Cunningham, Forsythe. Tre maestri della danza formale.
Il libro è dedicato alla danza teatrale contemporanea come disciplina a pieno titolo, autonoma nella sua ragion d’essere, arte della mente e del corpo. In un panorama italiano solitamente attento alla danza moderna e ai suoi pionieri, al teatrodanza di Pina Bausch, all’universo espressivo di Carolyn Carlson, e ultimamente alla performance, la “danza-danza”, cioè la “danza pura” non è stata molto presente nelle nostre librerie.
La danza d’arte intende perciò colmare una lacuna occupandosi di tre giganti del ’900: George Balanchine, il maestro russo-americano del balletto neoclassico, Merce Cunningham, il capofila della postmodern dance statunitense, William Forsythe, la figura di prua del balletto postclassico e post-postmodern.
Questo volume inquadra le loro figure offrendo ai lettori estratti scelti dai testi firmati dai coreografi stessi, in quanto chiavi d’autore per la comprensione e l’apprezzamento della danza principalmente non narrativa.
Le introduzioni critiche all’opera di ciascuno di essi, visti nel contesto e nel tempo in cui hanno sviluppato la propria poetica e la propria opera, focalizzano un tema di grandissima portata: la danza formale e i suoi valori.
Come guardare la danza?
Come intenderne la concezione e i meccanismi compositivi?
Come capirne le logiche?
Come entrare nella sua “fabbricazione”?
Come giudicarne le idee e le motivazioni, oltre che l’esecuzione?
La danza d’arte vuole essere una guida a scoprire, osservare, capire, trovare la propria via personale alla bellezza e all’intelligenza di un pensiero creativo entusiasmante, che coinvolge l’intera persona: di chi disegna la danza, di chi la incarna e di chi ne gode.
Elisa Guzzo Vaccarino, laureata in filosofia, ha insegnato Storia ed Estetica della Danza in Accademie e Università, in Italia e all’estero.
Scrive su quotidiani e riviste specializzate, ha realizzato programmi televisivi e mostre. Ospite di trasmissioni radiofoniche, in particolare di Rairadio3, ha scritto libri su Béjart, Kylián, Bausch, la danza futurista, la danza globalizzata, il tango.
A cura di Dorella Gigliotti