AUTRICE: Frances Hodgson Burnett (1848-1924), anglo-americana, è nota soprattutto come autrice di alcuni libri che ormai sono indiscutibilmente da annoverare fra i grandi “classici per l’infanzia”, amati da generazioni di lettori, come La piccola principessa (1905) Il piccolo Lord e Il giardino segreto (1909). Pubblicato per la prima volta nel 1911.
GENERE: romanzo per ragazzi
TRAMA: è la storia della piccola, “brutta” Mary Lennox, una bambina viziata, scontrosa e dispotica che, rimasta sola al mondo, viene mandata a vivere con uno zio, il nobile ed eccentrico Archibald Craven, in un antico castello in mezzo alla brughiera dello Yorkshire, su cui sembra gravare una maledizione...
Mary riuscirà pian piano a capire tutti gli enigmi che si celano nelle “cento stanze” di Misselthwaite Manor, scoprendo anche un misterioso giardino segreto che contribuirà in modo determinante a cambiare la sua vita e i suoi rapporti con gli altri.
RECENSIONE: “Il giardino segreto” non è stato troppo una sorpresa per me, perché ho visto molte volte l’omonimo film. A pensarci bene, forse anche i ricordi che ho del film, hanno contribuito a farmelo apprezzare. Nato come capolavoro della children’s literature, il romanzo supera questo confine e diventa un bel libro da leggere anche da adulti.
In effetti se lo avessi letto quando ero piccola, forse non avrei colto la vera morale di questa storia. L’autrice è conosciuta anche per aver scritto un altro astro della letteratura classica per ragazzi, ovvero “Il piccolo Lord”. Posso confermare che è un ottimo libro per ragazzi, colmo di buoni e sani valori: l’importanza dell’amicizia, la forza di credere in se stessi, la speranza e la rinascita.
Non fraintendetemi, non è un romanzo tutto infiocchettato o cosparso di zucchero a velo, anzi, l’autrice non fa mancare il lato amaro della vita, Mary è una bambina sola, nata da genitori che non hanno nessuna considerazione per lei, quindi impara suo malgrado a non affezionarsi a nessuno, diventando scontrosa, antipatica e insopportabile. D'altronde si sa, se non si riceve affetto, difficilmente si impara a darne.
Colin fondamentalmente è come lei, un piccolo dispotico, arrogante e isterico rampollo, che il padre, Lord Craven, cerca di ignorare il più possibile, perché vede in lui la causa della morte della sua amata moglie.
Colin viene tenuto segregato nelle sue stanze, quasi nessuno può vederlo e nessuno ha il permesso di parlare di lui; questo viene fatto nella speranza che mai si venga a conoscenza del piccolo erede malaticcio e debole, senza speranza di arrivare alla maggiore età.
Archibald Craven è un uomo molto infelice e torturato dai suoi demoni, che cerca di sfuggire alla realtà. Quindi, la situazione iniziale non è affatto rosea! Ma tutto cambia quando Mary arriva a Misselthwaite Manor, la sontuosa dimora nello Yorkshire appartenente allo zio, Lord Craven. Sarà la bambina a ritrovare la chiave di un giardino chiuso da dieci anni e, grazie all’aiuto del fidato amico Dickon, il giardino ricomincerà a vivere, a fiorire e a crescere, proprio come Miss Mary.
Da tutto questo ne trarrà beneficio anche Colin. A contatto con la natura, i due si trasformano da piccoli viziati e indisponenti, a bambini sani, allegri e pieni di voglia di vivere, come lo è Dickon. Quest’ultimo è la personificazione del detto “i soldi non fanno la felicità”. Nato in una famiglia umile, dove ci sono quattordici bocche da sfamare, Dickon non sa nulla del lusso, dei bei vestiti, dei libri finemente illustrati, dei ricchi pasti… tutte cose che Miss Mary e Colin hanno a disposizione ogni giorno… ma conosce la brughiera, sa apprezzare i doni della terra, i suoi migliori amici sono gli animali ed è amato dalla sua famiglia.
Dickon è senz’altro un personaggio molto positivo, che aiuterà gli altri protagonisti a crescere e cambiare. Non aspettatevi troppa azione in questo romanzo, perché si tratta di una storia semplice, che ha qualcosa da insegnare. La nota infantile si avverte, ma quel tanto che basta per ricordare che è pur sempre un libro per ragazzi. Ho trovato abbastanza convincente la descrizione del castello di Lord Craven, cupo come lui, una dimora antica e misteriosa, quasi dimenticata e abbandonata a se stessa.
Sono vivide le personalità dei tre giovani protagonisti, ma altrettanto ben riuscite sono quelle dei personaggi di contorno. “Il giardino segreto” è un inno alla Natura, la Natura che vive, che cresce e ci avvolge in tutto il suo benefico splendore! Infatti ho amato le suggestive ed affascinanti descrizioni del giardino che riprende a vivere, della brughiera popolata dall’erica e dagli animali selvatici.
Mentre leggevo mi sembrava quasi di vederle spuntare dalla terra scura le piccole punte verdi dei bulbi, come tanti soldatini, vedevo l’edera che a poco a poco ricopriva i muri di pietra, scorgevo le macchie rosse dei tulipani e mi pareva di sentire il profumo delle rose. Questo è un libro che porta a credere che qualcosa può sempre cambiare in meglio!
Il giardino segreto è ormai entrato a buon diritto, grazie anche al cinema, che di recente ha rinnovato la popolarità con la versione prodotta da Francis Ford Coppola e interpretata, fra gli altri, da Maggie Smith, fra gli “evergreen” della letteratura per ragazzi e non solo, del XIX secolo.
Recensione di Claudia Gianasso