Martedì, 12 Febbraio 2013 16:03

    I “Marron Glacé” della Valle di Susa, Torino

    Scritto da Redazione

    Nasce nella Valle di Susa, la "castanea sativa", nome scientifico della pianta della castagna denominata "marrone".

     

    Nasce nella Valle di Susa, la "castanea sativa", nome scientifico della pianta della castagna denominata "marrone". Il cuore della produzione, nella provincia di Torino è a San Giorio in Val di Susa, dove un gruppo di coltivatori si è consorziato in una cooperativa che si chiama "La Maruna".

     

    La Cooperativa si occupa della raccolta e commercializzazione di marroni, il frutto coltivato con antiche e tradizionali tecniche colturali in una delle zone ideali alla castanicoltura in Italia e nel mondo, la bassa e media Valle di Susa.

    Il "Marrone della Valle di Susa" IGP, indicazione geografica protetta, è riservata ai frutti allo stato fresco ottenuti da alberi di Castagno di ecotipi locali correntemente designati col nome del comune di provenienza e precisamente sono:

    • Marrone di San Giorio di Susa
    • Marrone di Meana di Susa
    • Marrone di Sant’Antonino di Susa
    • Marrone di Bruzolo
    • Marrone di Villar Focchiardo

     

    I castagneti hanno una resa di 20 quintali per ettaro, una coltivazione che ha bisogno di molte cure ed attenzioni e che mantiene viva la valle e le borgate di queste zone sino dall'antichità, alcune piante hanno 200 anni di vita. I marroni si distinguono dalle castagne per la qualità della polpa, la forma rettangolare, e sono ideali per le lavorazioni di pasticceria.

     

    I marroni sono immersi in acqua per nove giorni, fase chiamata "curatura" o "novena", la "canditura" avviene con acqua e sciroppo di zucchero scaldato progressivamente fino a raggiungere i 70 °C, affinché il risultato acquisti una morbidezza adeguata.

    La "canditura" deve durare circa una settimana. Quando il marrone è candito, cioè saturo di zucchero, viene posto a scolare per almeno 24 ore su griglie. La fase finale, la "glassatura", prevede di stendere la glassa sul marrone candito e di trasferire il dolce in forno per breve tempo al fine di far cristallizzare la glassa e darle il tipico aspetto traslucido.

    La glassatura con lo zucchero dura più giorni ,durante i quali il frutto viene immerso in sciroppi di concentrazione crescente.

     

    Corron voci .....che i marron glacé furono inventati da un cuoco di corte del Duca di Savoia Carlo Emanuele I (1562-1630), le origini del marron glacé infatti secondo alcuni sono intorno al cinquecento, la ricetta compare nel trattato "Confetturiere Piemontese" stampato a Torino nel 1766.

     

     

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