Il 13 febbraio 2015, Rai 3 -
Torna l’appuntamento settimanale con i prodotti dei Presìdi Slow Food, protagonisti di Geo Magazine, la nota trasmissione di Rai 3 in onda dalle 17,15 condotta da Sveva Sagramola. Venerdì 13 febbraio, calici alzati con il Carema, ottimo vino piemontese.
Molti i Presìdi Slow Food che in Italia tutelano vini e passiti: dal moscato al governo di Saracena calabrese, al moscato passito piemontese della Valle Bagnario di Strevi, dal vino santo trentino a quello umbro affumicato dell’alta valle del Tevere.
I Presìdi che coinvolgono produttori di vino intendono salvaguardare realtà che svolgono un particolare ruolo nella tutela di un paesaggio, della biodiversità e di tecniche di produzione tradizionali, integrando la sostenibilità delle pratiche agricole, che devono essere quanto più rispettose della salute della terra e del bevitore.
Qualche esempio? Per quanto riguarda il territorio, è fondamentale mantenere la biodiversità in vigna, rifiutando la monocoltura ed evidenziando la presenza di tutti gli elementi naturali e tradizionali della zona (alberi, animali e altre colture che siano caratteristiche del territorio). La lavorazione del terreno deve essere limitata e rispettosa della varietà in oggetto e deve mirare alla conservazione e valorizzazione del terreno stesso e della vigna, preferibilmente evitando l’utilizzo di concimi. In ogni caso non è ammesso nessun concime chimico. Passando poi alle tecniche di produzione, vanno rispettati i processi di fermentazione naturale e quindi non è ammesso l'utilizzo di enzimi né di agenti che attivano la fermentazione.
Carema è un vino, ma è anche un paese di circa 800 abitanti in provincia di Torino. La dislocazione dei vigneti è una peculiarità di Carema: terrazze di un anfiteatro naturale che partendo da 300 arrivano fino a 600 metri s.l.m. Per rendere il suolo di forte pendenza coltivabile e impedirne l’erosione, l’uomo ha adottato il sistema del terrazzamento, costituito da muretti in pietra a secco e ha realizzato una forma di allevamento adatta alle caratteristiche ambientali.
Il sistema a pergola, la cui intelaiatura di travi è spesso sorretta da caratteristici tutori tronco-conici in pietra. La gestione e la manutenzione del vigneto sono fatte a mano. Esiste ancora un po' di manodopera in paese capace di mantenere e ricreare questo sistema di coltivazione, ma c'è il rischio che tra qualche anno questo savoir faire scompaia del tutto. Il problema dell'abbandono dei vigneti sta creando non solo un vuoto nelle coltivazioni e nella produzione, ma anche alcune problematiche di gestione delle vigne. Di questo e di molto altro parleranno in studio alcuni produttori, il presidente dell’associazione produttori di Carema e Francesca Rocchi, vicepresidente di Slow Food Italia.
Fonte: www.slowfood.it