Un enorme successo ha accompagnato i giorni del Torino Jazz Festival: nelle piazze, nelle sale da concerto (Auditorium Rai - Conservatorio Giuseppe Verdi – Teatro Vittoria), al Jazz Club Torino, al Tram itinerante, al Circolo dei Lettori, al cinema Massimo, alle mostre di Ars Captiva Groove, agli spazi dedicati al Fringe.
Circa duecentomila persone sono state contagiate da questa musica che ti entra nell’anima, che ti fa ballare, che ti lega con un grande filo agli artisti che si sono esibiti. Bastava vedere Piazza Castello in queste sere, la gente sembrava impazzita: dai ritmi martellanti dei Bottari di Enzo Avitabile alle note travolgenti della pizzica salentina di Officina Zoè, ritmata con gli africani di Baba Sissoko; dal quintetto del trombettista Paolo Fresu, uno dei maestri del Jazz italiano, alla band di Ibrahim Maalouf, che ha regalato momenti di melodia tradizionale araba e pura energia rock.
E poi, a chiudere il mega-concerto del primo maggio in Piazza Castello dalle 15 a notte fonda, Elio e Le Storie Tese, con il loro rock demenziale, pop e cabaret sonorizzato. Piazze piene di gente che ha ballato ovunque e soprattutto famiglie al completo e tanti giovani ad ascoltare il jazz. Molti stranieri sono arrivati a Torino in concomitanza del Festival che si sono uniti alla massa di spettatori che hanno invaso i luoghi del Jazz. Il TJF è stata un’occasione di festa, una proposta culturale unica in Italia che ha fatto crescere gusto e passione per questa musica, innalzando lo spirito più autentico della partecipazione.
“Torino - spiega il direttore artistico Stefano Zenni - ha dimostrato di essere la città giusta dove far crescere, godere e vivere la musica tra la gente che si è spostata, da un concerto all'altro, seguendo le storie che legano suoni e suggestioni”.
“Il Torino Jazz Festival consolida l’identità di Torino come città della musica – sottolinea Maurizio Braccialarghe, Assessore alla Cultura, Turismo e Promozione della città -, incoraggiando il nostro impegno a proporre proposte culturali di valore, 365 giorni all’anno”.