La nuova azienda “MassimoCento s.r.l.” nello specifico sta sviluppando, con il contributo di aziende del territorio piemontese, nuovi prodotti freschi, frutta e verdura e trasformati, succhi di frutta, purée, yogurt, prodotti dolci e salati tradizionali di produzione artigianale, pronti per il consumo, verso il canale del vending, con l’obiettivo principale di accrescere la consapevolezza di un consumo alimentare sano e responsabile.
Il paniere prodotti viene distribuito con il marchio "Massimo Cento", elemento innovativo nel mercato della distribuzione automatica che non contempla al momento altri marchi territoriali.
Intervistiamo il Prof. Pierantonio Bertero, docente universitario (Dipartimento di Management - Corso di Laurea in Management dell'Informazione e della Comunicazione Aziendale) ideatore e proponente del Progetto Massimo Cento:
• Negli ultimi anni si parla molto di alimentazione, cibo sano, km 0, biologico etc...La vostra visione del settore agroalimentare nella società attuale?
Parlare di Expo sarebbe troppo facile e ci porterebbe troppo lontano ma è un fatto che se al cibo e all’agro-alimentare si dedica un’esposizione mondiale qualcosa vorrà pur dire. In Italia il settore riveste un ruolo fondamentale nella produzione della ricchezza nazionale (vale oltre il 16% del PIL), ma presenta ancora grandi margini di crescita: basti pensare che in Germania, primo paese europeo per la produzione industriale, l’agroalimentare vale il 23% del PIL! Sicuramente c’è ancora spazio per nuove iniziative.
• Il progetto "Massimo Cento" ha avuto origine anche da una maggiore consapevolezza della necessità di un’educazione alimentare ed ambientale?
Certamente, la finalità del progetto è sensibilizzare le giovani generazioni sull’importanza di una sana ed equilibrata alimentazione anche nei momenti di break. Per questa ragione Massimo Cento intende proporre nel canale della Distribuzione Automatica, in particolare nelle scuole e nelle sedi universitarie, un paniere di prodotti sani, biologici, legati al territorio e alla stagionalità delle materie prime e con un minor impatto ambientale. Verso questa tipologia di prodotti sono orientati da tempo i consumatori sempre più alla ricerca, in un mercato che, soprattutto nel canale del vending, tende alla standardizzazione dei gusti, di un’offerta che si basi sulla genuinità e sull’artigianalità dei prodotti locali.
• L'idea di un "distributore automatico di frutta e verdura" è nata per promuovere il consumo di verdura e frutta, comodo e reperibile a tutti o da una ricerca più specifica?
Massimo Cento è uno Spin-off Accademico dell’Università degli Studi di Torino e nasce nel 2014 con l’obiettivo di sviluppare i risultati conseguiti nel quadro del progetto di ricerca “Safe Food Control”, finanziato dal fondo Sociale Europeo per lo sviluppo regionale P.O.R. 2007-2013 e dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Rurale P.S. R. 2007-2013 per lo sviluppo e la valorizzazione dell’orto-frutticoltura piemontese di qualità. Grazie alla collaborazione di aziende produttrici e trasformatrici di materie prime del territorio, Massimo Cento intende promuovere il consumo di un paniere di prodotti sani e freschi nel canale della Distribuzione Automatica, attraverso l’offerta di alimenti di qualità, artigianali, genuini e di filiera corta.
Il paniere comprende non solo ortofrutta pronta al consumo, la cosiddetta IV gamma, quindi prodotti quale macedonie, insalata, frutta rondellata ma anche trasformati come la frutta disidratata ed essiccata, succhi di frutta e nettari di frutta realizzati con la frutta del territorio. Completano la gamma prodotti di pasticceria quali ad esempio crostatine con confetture prodotte utilizzando frutta del saluzzese, yogurt artigianali prodotti con solo latte piemontese e con confettura di frutta del territorio, gallette di mais antico piemontese e panini prodotti con farine locali e farciti con formaggi e salumi di produzione piemontese.
• Come sono state gestite e risolte le difficoltà nel dare un servizio eccellente nella distribuzione dei prodotti freschi?
La gestione del fresco richiede senza dubbio un attento processo che garantisca la catena del freddo e distributori automatici atti ad assicurare la corretta conservabilità dei prodotti oltre ad un approvvigionamento più frequente al fine di monitorare la scadenza e la freschezza del prodotto. Le aziende di distribuzione hanno infatti messo a disposizione del progetto risorse e distributori automatici in grado di garantire quanto necessario per un’ottimale gestione del “fresco”, per i prodotti come frutta e verdura IV gamma, yogurt, prodotti di pasticceria e panini, dotandosi ad esempio di distributori con sistemi di refrigerazione compartimentati in grado di permettere una migliore conservazione dei prodotti.
• Il territorio ha un ruolo primario nel vostro progetto, avete avuto un riscontro positivo ed immediato dai coltivatori e produttori del territorio?
Il binomio territorio-stagione è importantissimo ed è alla base delle scelte legate ai prodotti a marchio “Massimo Cento”. Questi sono coltivati e trasformati in un raggio di “massimo cento” chilometri dal luogo di consumo, per garantirne la freschezza e dare delle opportunità alle aziende artigianali locali. Il territorio rappresenta inoltre il collante fondamentale dei rapporti con i diversi produttori e trasformatori partner del progetto, dai quali abbiamo ottenuto fin da subito un ottimo riscontro ed il supporto nella realizzazione di prodotti artigianali e di qualità adatti al canale del vending.
• Quali sinergie avete creato per realizzare la rete di distribuzione automatica e che realtà volete coinvolgere?
Il nostro progetto prevede la costituzione di una rete di aziende denominata Pro.Te.Sta. (Prodotto, Territorio e Stagione) che, oltre a riunire tre affermate aziende piemontesi della distribuzione automatica, raggruppa produttori e trasformatori del territorio specializzati nella produzione di prodotti sani, freschi e di filiera corta. La Rete promuove l’offerta di questi prodotti sotto il marchio Massimo Cento attraverso i distributori automatici che diventano così lo strumento per veicolare un messaggio di consapevolezza alimentare e ambientale soprattutto verso le giovani generazioni.
Grazie al Prof. Pierantonio Bertero
Intervista a cura di Tiziana Tesio