L’Erbaluce di Caluso rappresenta oltre il 44% della produzione enologica torinese, con quasi 1 milione di bottiglie prodotte con la vendemmia 2014 e un rinnovato interesse da parte dei consumatori. I dati relativi alla produzione della docg sono stati forniti da Confagricoltura Torino nella conferenza stampa che ha dato il via alla giornata dedicata all’Erbaluce di Caluso nella sede dell’AIS, l’Associazione Italiana Sommelier, del capoluogo piemontese. Un appuntamento che, dopo il lusinghiero debutto dello scorso anno, torna nella stessa sede arricchendosi di momenti di degustazione e riflessione.
E’ il caso della degustazione verticale, curata dal delegato AIS Torino Mauro Carosso, per gli operatori del settore, durante la quale sono stati assaggiati Erbaluce di diverse annate, fino al 2000. Il tutto a conferma che questo vino bianco, adeguatamente conservato, può essere sorseggiato anche a distanza di anni apprezzandone le caratteristiche di freschezza e mineralità. Una tendenza, quella di non limitarsi ai bianchi dell’ultima annata, che in Francia è già consolidata e che in Italia sta prendendo piede con alcuni grandi vini, come appunto l’Erbaluce di Caluso.
Confagricoltura Torino ha organizzato l’evento anche per celebrare l’impegno delle proprie aziende, le più rappresentative dell’enologia canavesana, nella valorizzazione e nella promozione di questo vitigno. Complessivamente nel 2014 sono stati prodotti 7.370 ettolitri di Erbaluce di Caluso nelle tre tipologie fermo, spumante metodo classico e passito, pari a 982.736 bottiglie. Rispetto al 2013 se ne è prodotto il 37% in meno, a causa prevalentemente delle piogge intense che la scorsa estate hanno inciso sui quantitativi di uva vendemmiabile.
“Ripercorrendo le ultime quattro annate - ha affermato il direttore di Confagricoltura Torino Ercole Zuccaro - si nota come la produzione sia stata quantitativamente altalenante: nel 2013 era aumentata del 45% rispetto all’anno precedente e nel 2012 era diminuita del 24% rispetto al 2011. Fortunatamente la qualità si è sempre rivelata ottima, a conferma della consolidata capacità delle tante realtà vitivinicole che hanno saputo far crescere questo prodotto”.
Il valore economico complessivo della docg, calcolata sul consumatore, è di circa 9 milioni di euro, derivanti per lo più del mercato interno. Sul fronte dell’export i quantitativi sono intorno al 15%, ma con un trend in crescita. I mercati che apprezzano maggiormente l’Erbaluce di Caluso sono la Germania e gli Stati Uniti, ma si registrano performance incoraggianti anche in Belgio, Olanda e Svizzera.
La giornata di Confagricoltura in collaborazione con l’AIS ha proposto nel pomeriggio, banchi d’assaggio di formaggi e salumi e pasticceria; in degustazione le tre tipologie di Erbaluce di Caluso: fermo, spumante e passito.
Le aziende presenti di Confagricoltura: CIECK, FERRANDO, GIACOMETTO BRUNO, GNAVI CARLO, ILARIA SALVETTI, LA MASERA, ORSOLANI, PODERE MACELLIO, SANTA CLELIA, CASTELLO DI AZEGLIO, FONTECUORE, OROSIA, CANTINA DELLA SERRA e COOPERATIVA PRODUTTORI ERBALUCE di CALUSO.
Formaggi, salumi, pasticceria delle aziende: LE CORBUSIER, SALUMIFICIO NADIA, RASPINO.