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    Sabato, 08 Ottobre 2016 12:57

    L’ENAC da Montréal, comunica … cosa sta succedendo?

    Scritto da Piemonte Terra del Gusto

    Quando la speranza ci fa imboccare la strada sbagliata, subentra la delusione a indicarci la giusta direzione...



    Dal punto di vista internazionale, potevamo pensare che l'Italia fosse totalmente fuori dai giochi, ma l'ENAC con un gran colpo di comunicazione mediatica, sembra volere riprendere le redini in mano. Abbiamo saputo da un comunicato stampa che il suo direttore generale Alessio Quaranta è stato eletto alla testa della commissione "legale" dell'ICAO" . Ricordiamo che poco tempo fa' era passato dalla direzione della JAATO alla direzione della sicurezza presso l'European Civil Aviation Conference (ECAC ) un organizzazione diversa e più anziana dell'EASA.

     

    Ma la vera notizia sta nel fatto che la commissione legale dell'ICAO si è data come compito ridefinire i mezzi senza pilota. Ciò significa che vi è qualche possibilità di vedere l'Art.8 della convenzione di Chicago del 1944, subire un serio "lifting", con l'Italia alla guida.

    Avevamo già segnalato, nelle pagine del nostro sito www.sapritalia.com, il documento preparatorio proposto dal Brasile dell'Agenda "Item 47: Other issues to be considered by the Legal Commission", la commissione legale ha l'intenzione di precisare e chiarire la definizione del concetto di Sistema aeromobile a Pilotaggio Remoto.


    Ricordiamo brevemente che l'Art.8 definisce un aeromobile pilotato da remoto come un aereo a tutti gli effetti. Abbiamo quindi approfittato dell'intervento di Fabrizio D'Urso dell'ENAC a DronItaly per chiedere se l'ENAC aveva qualche particolare intenzione o piano riguardante un eventuale cambiamento dell'Art.8 della convenzione
    di Chicago. Infatti una rimessa in gioco di questo particolare punto sarebbe un passo in avanti veramente enorme e libererebbe in modo consistente le nostre attività. Purtroppo non ha saputo rispondere sulle intenzioni dell'ENAC in proposito.


    Dobbiamo dire che l'intervento del ingegnere d'Urso ci ha rasserenati. In aggiunta abbiamo recentemente scoperto che, di nascosto, l'ENAC ha attivamente partecipato a lavori portati avanti con la JARUS. Avevamo infatti evidenziato la mancanza in un nostro precedente articolo "Droni Europei Ci siamo ... in Italia sarà dura". 

    Constatiamo che l'ENAC si è resa conto di molti dei suoi errori scusandosi per queste mancanze. In programma è presente una terza versione della regolamentazione, la quale sicuramente sarà già stata commentata da qualcuno. Ci accontentiamo di sottolineare che vi è una evidente intenzione di convergere sulle proposte dell'EASA che avevamo già ampiamente commentato nel nostro sito. D'altro canto, ENAV recentemente entrata in borsa rimanendo sotto controllo dallo stato per 51%, ha praticamente confessato di essere in ritardo nella corsa alle "scatolette", nomignolo simpatico usato durante la loro comunicazione per designare i futuri sistemi di identificazione elettroniche migliorate da altre funzionalità.

     

    Quest'ultimo aspetto però, tende a confermare il nostro timore espresso in merito per quanto riguarda il ritardo del nostro paese per i "notifying e nofied body"7. Per concludere, continuano a pensare che globalmente qualcosa non funziona nella gestione dei SAPR. Però ci rendiamo conto dell'enorme difficolta, ieri confessata da ENAC, tra riduzione del personale e invecchiamento generalizzato dei suoi impiegati non più rinnovati da anni ormai. I politici presenti o più precisamente l'unico rimasto fino alla fine, parliamo dell'onorevole Paolo Nicolò Romano, sta lavorando a fatica sul tema. È evidente che per "n" ragioni, non vi è sufficientemente confronto tra i diversi protagonisti. Lo dimostrano le mancanze o errate informazioni con il quale lavorano, politici o ENAC.

     

    Fa ben sperare invece nell'evidente avvicinamento da parte di ENAC alla filosofia Europea in generale, anche se avremmo ancora delle discussioni accese su argomenti particolari come la formazione. Dal nostro punto di vista, sarebbe più produttivo prendere il prototipo delle regole dell'Europa e farlo nostro in modo tale da ritrovarci di fatto in testa alla competizione internazionale, evitando di perdere tempo in altri cambiamenti inutili di regole. Facendo ciò si potrebbe lavorare con tutte le risorse disponibili sull'altro aspetto rimasto in disparte e provare a ritagliarci una fettina del mercato marchiato "CE". (Olivier Fontaine)

    www.sapritalia.com/blog/droni-europei-ci-siamo

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