Quantità quasi dimezzate, ma qualità eccezionale per la raccolta 2015.
Un millesimo destinato, secondo gli enologi Gianfranco Cordero e Damiano Sicca, a restare "un'annata di riferimento" per bianchi e rossi di Langa.
Al termine della vendemmia 2015, volumi produttivi ridotti rispetto alla media e qualità eccezionale delle uve a Clavesana (CUNEO). Un risultato che, dati meteorologici e analitici alla mano, era già nell'aria da qualche settimana, ma di cui in Cantina si è aspettata conferma fino all'ultimo, con l'ansia tipica che accompagna ogni raccolto dopo una dura annata di lavoro.
Adesso i numeri si possono mettere nero sul bianco: vendemmiati 15.000 quintali di uve Dolcetto destinate a diventare Dogliani, Dogliani docg e Dogliani Superiore docg, 1.700 quintali di uve Barbera destinate a diventare Barbera d'Alba e Langhe Barbera (di cui una parte per Langhe Barbera Rosato), 1.000 quintali di uve Nebbiolo per Barolo, Nebbiolo d'Alba e Langhe Nebbiolo, 250 quintali di uve Chardonnay, Sauvignon e Pinot nero destinate a dare vita a Langhe Pinot Nero, Langhe Bianco e Spumante Alta Langa.
"Una scommessa, a cui vista l'eccezionalità della materia prima, stiamo destinando le nostre migliori energie, convinti di avere in mano un autentico jolly per il futuro", dice il direttore di Clavesana, Anna Bracco.
Le fa eco l'agronomo Riccardo Zanellati che ha seguito le 350 famiglie di produttori soci di Clavesana durante l'annata:
"La vendemmia 2015 si può certamente considerare ottima, quasi eccezionale sotto tutti i punti di vista: il clima mite invernale, seguito da piogge abbondanti tardo primaverili, ha contribuito infatti ad un buon accumulo nelle falde acquifere; i successivi mesi caldissimi hanno trovato il vigneto pronto a sopportare le temperature più alte degli ultimi 20 anni, senza sottoporre le viti a stress idrici. I terreni di Clavesana e dintorni, ricchi di argilla, hanno infatti ceduto gradualmente alle piante l'acqua accumulata in primavera. Il risultato vendemmiale è stato così superiore alle più rosee previsioni, con uve sane e ricche sia di zuccheri che di componenti polifenolici ed aromi. Tutte premesse queste – continua Gianfranco Cordero, consulente enologico della Cantina – per vini potenti, morbidi e vellutati, con bassa acidità e grande volume".
La flessione dei quantitativi è il frutto sia di una maturazione molto equilibrata delle uve, sia della grande attenzione prestata dai viticoltori al controllo delle rese in vigna." "Il 2015 - conclude l'enologo di Clavesana, Damiano Sicca - è insomma destinata a diventare un'annata di riferimento per tutti i vini del nostro comprensorio, bianchi e rossi, con enorme soddisfazione di tutti i produttori."
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