Per la prima volta Vinitaly International fa tappa in Canada al Vancouver International Wine Festival per
due giorni di formazione sul vino italiano, sempre più richiesto dal mercato locale. Già selezionate da Vinitaly e Ice delegazioni di buyer canadesi per il 50° Vinitaly a Verona (dal 10 al 13 aprile 2016).
Coordinate dal direttore scientifico Ian D'Agata e riservate agli operatori specializzati, le iniziative educazionali
della VIA in Canada, dedicate rispettivamente ai vini autoctoni bianchi, agli autoctoni rossi e al confronto fra
grandi vini del nord e del sud Italia (vedi elenco sotto), vedono la partecipazione di oltre 300 trader e rappresentano l'evento di avvicinamento tra il Paese nordamericano e la cinquantesima edizione di Vinitaly.
I buyer provenienti dal Canada rappresentano già il 4% dei 55.000 visitatori esteri arrivati a Verona nel 2015,
a conferma di un grande interesse per il vino italiano. Grazie alle attività di incoming realizzate tradizionalmente da Veronafiere, inoltre, ogni anno buyer selezionati partecipano agli incontri b2b di Taste and buy organizzati da Vinitaly con le aziende espositrici.
In aggiunta, quest'anno nell'ambito del Piano Straordinario per la promozione del Made in Italy promosso dal
Mise, che di concerto con il Mipaaf ha individuto Vinitaly come fiera di riferimento per il comparto enologico,
altre delegazioni commerciali dal Canada sono organizzate da Ice-Italian Trade Agency, attuatore del progetto.
I buyer reclutati in collaborazione con Vinitaly International, saranno impegnati in degustazioni guidate
dedicate a Regioni e Consorzi di tutela sia presso gli stand istituzionali che nel nuovo spazio tasting di Ice.
Il Canada è un mercato a cui gli espositori di Vinitaly guardano con attenzione, lo hanno dichiarato nella customer satisfaction realizzata a conclusione di Vinitaly 2015. Nel Paese il consumo di vino aumenta a un ritmo accelerato rispetto al resto del mondo, tanto che tra il 2012 e il 2016 è previsto in crescita di oltre il 14%, cioè tre volte più della media globale e con un orientamento verso i prodotti premium.
Salgono anche i vini italiani, con un incremento del 2,5% in quantità per quasi 64,6 milioni di litri e del 9,2% in valore per un totale di oltre 276,2 milioni di euro nei primi 11 mesi del 2015. Tra i vini italiani, aumenta la richiesta di vini biologici e sostenibili e cresce il successo del Prosecco, ma sono Pinot Grigio, Sangiovese, Bardolino, Valpolicella, Barbera e i vini rossi in genere a rappresentare la zoccolo duro delle importazioni dall'Italia; bene anche i super premium come Brunello e Barolo.
VINI PRESENTATI AGLI EXECUTIVE SEMINAR
(programma su www.vinitalyinternational.com)
Italy's Indigenous Whites, con protagonisti Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG, Vespaiolo Breganze
DOC, Ribolla Gialla Venezia Giulia IGT, Roero Arneis DOCG, Soave Classico DOC, Lugana Riserva DOC,
Vermentino di Sardegna DOC, Pecorino IGP, Malvasia Isonzo DOC, Greco di Tufo DOCG, Moscato d'Asti DOCG
e Passito di Pantelleria DOC.
Italy's Autochthonous Reds con focus su Lambrusco di Sorbara DOC, Grignolino d'Asti DOC, Rosato Veneto IGT,
Nero D'Avola Terre Siciliane IGT, Pelaverga Colline Saluzzesi DOC, Ciliegiolo Maremma Toscana IGT, Chianti
Rufina DOCG, Schioppettino Colli Orientali del Friuli DOC, Negroamaro Salento IGT, Pugnitello Toscana Rosso
IGT, Montepulciano d'Abruzzo DOC, Barolo DOCG e Aglianico del Vulture DOC.
Italy's Great Wines: Evolution North to South che propone il confronto tra Trento DOC, Verdicchio dei Castelli
di Jesi Classico Superiore DOC, Friulano Colli Orientali del Friuli DOC, Lambrusco Sorbara DOC, Cerasuolo di
Vittoria Classico DOCG, Chianti Classico DOCG, Rosso del Veronese IGT, Brunello di Montalcino DOCG, Taurasi
DOCG, Barolo DOCG e Isola dei Nuraghi IGT.