Enogastronomia

    Lunedì, 05 Ottobre 2015 13:49

    Alice Waters: il cibo industriale e il fast food

    Scritto da Piemonte Terra del Gusto

    Terra Madre Giovani celebra l'educazione alimentare

    	Terra Madre Giovani – We Feed The Planet

     

    Alice Waters: «il cibo industriale e il fast food sono un affronto alla democrazia»

    «Quando mangiamo un hamburger proveniente da un fast food, interiorizziamo con esso anche i valori che porta con sé: impariamo che l'origine degli alimenti non ha importanza, che devono essere standardizzati e sempre uguali. Perciò il cibo industriale e il fast food sono un affronto alla democrazia». Questa la denuncia fatta da Alice Waters, vice presidente di Slow Food Internazionale e fondatrice del ristorante Chez Panisse, durante la sua Masterclass a Terra Madre Giovani – We Feed The Planet

     

    Come ha scritto il gastronomo francese Billat Savarin, «il destino delle nazioni dipende da come si nutrono», e Alice Waters ha cercato cambiare il rapporto degli Stati Uniti con il cibo. Per questo motivo, poco più di 40 anni fa, ha fondato a Berkeley, in California, Chez Panisse, un ristorante sui generis per molte ragioni.


    «Cuciniamo solo con verdure di stagione prodotte dagli agricoltori localici spiega Alice - che conosciamo di persona e di cui condividiamo la filosofia di vita. Ogni giorno andiamo a prendere le cassette con i loro prodotti e in base alla disponibilità decidiamo il menu: ciò è di grande stimolo perché io sono molto più creativa in cucina se non ho tutti gli ingredienti che vorrei, ma devo cucinare con quello che ho». E continua: «la cucina e i campi sono l'una l'estensione degli altri e viceversa, perciò dobbiamo essere coproduttori, per citare Petrini, perché l'85% del risultato in cucina è legato all'agricoltura. Avere ingredienti saporiti e nutrienti è fondamentale perché il gusto è ciò che rende il lavoro del cuoco davvero irresistibile per i clienti».

    Questa non è certo una pratica comune nei ristoranti, così come non lo è scrivere nel menu i nomi dei produttori che forniscono gli ingredienti: «l'abbiamo fatto per festeggiarli, perché avessero un riconoscimento non solo economico del loro lavoro, e perché i clienti li potessero conoscere», racconta Alice Waters. Questo rapporto così stretto fra chi consuma e chi produce ha insegnato a lei e ai suoi collaboratori ad avere rispetto del cibo e del lavoro che c'è dietro, e a non buttar via neanche i piccioli della frutta.

     

    Oltre a quella per la cucina, Alice racconta anche della sua seconda passione: l'educazione. «Prima di diventare cuoca sono stata educatrice secondo il metodo Montessori. Mi affascinava l'idea di insegnare ai bambini a essere in contatto con i loro sensi e le loro percezioni abbinando spezie con aromi diversi oppure riconoscendo la frutta solo al tatto». Con l'esperienza del Chez Panisse ha poi unito le due cose, coniando il termine "edible education": «ho usato questo termine perché penso che dovrebbe essere una materia da studiare a scuola. I bambini devono imparare la storia del territorio e le migliori pratiche agricole, devono sapere cosa si può piantare e quando, chiedersi davvero cosa stiamo mangiando», spiega Alice.

     

    Da quest'idea è nato il progetto degli orti scolastici, di cui quest'anno si festeggia il ventesimo anniversario, e che ha coinvolto centinaia di scuole negli Stati Uniti e negli altri Paesi connessi alla rete Slow Food. Gli "edible garden" sono uno dei progetti di maggior successo della nostra associazione e molto utili per educare i consumatori e i produttori di domani: «i ragazzi delle medie, dopo tre anni di scuola a stretto contatto con la cucina e l'orto, sanno cos'è l'agricoltura sostenibile, come si pianta un seme, come si fa il compost, e così via. Conoscono bene tutto il sistema e sanno come nutrirsi nel modo più semplice e salutare per loro».

     

    Un'altra conquista importante è stata quella per la riscoperta della convivialità del cibo: «vi sembrerà strano, ma questi ragazzi durante i pasti rimanevano in silenzio dato che in famiglia non erano abituati a mangiare insieme. Vederli incontrarsi a chiacchierare durante un pasto per me è stata una grande conquista!», rivela Alice.

     

    Educare i bambini secondo i valori della cura, della bellezza, della nutrizione e dell'uguaglianza pone, quindi, delle buone basi affinché nel futuro le migliori pratiche agricole prendano il sopravvento. «Dobbiamo cambiare il modo che le persone hanno di concepire il cibo e il modo migliore per farlo è educare fin da subito le nuove generazioni. Noi intanto dobbiamo farci valere e dare segnali importanti con proteste costruttive: questo bellissimo evento è un ottimo modo per farlo», conclude Alice.

     

    condividi:

    FacebookTwitterGoogle BookmarksRedditLinkedinPinterest

    Altro in questa categoria: « OKTOBERFEST IN LANGHE Vermouth Museum »

    PIEMONTE TERRA DEL GUSTO

    Il gusto per lo stile, il gusto per l'arte, il gusto per il buon cibo, il gusto per la musica, il gusto per le bellezze architettoniche, il gusto per la storia, il gusto per la contemporaneità, il gusto per il teatro, il gusto per la danza, il gusto per il paesaggio, il gusto per il bello, il gusto per l'ecologia, il gusto per il territorio, il gusto delle emozioni...

    LEGGI TUTTO

    COLLABORA CON NOI

    Piemonte Terra del Gusto è sempre alla ricerca di collaboratori che come noi condividano passione ed interesse per la Cultura e il Territorio. Se sei un agente pubblicitario, un'azienda, un coordinatore di un gruppo turistico, oppure ancora un blogger con idee, corsi, eventi da proporre e organizzare...

    SCRIVICI ORA

    CONTATTI

    Per promuovere la propria attività, per organizzare o divulgare un evento o notizie che riguardano iniziative sul territorio piemontese, italiano ed Estero, o per qualsiasi altra informazione sulla nostra piattaforma web...

    SCRIVICI ORA

    Questo sito utilizza cookies.

    Continuando con la navigazione accetti implicitamente il loro uso.. Per saperne di piu'

    Approvo