Dal 6 aprile al 20 maggio 2018, Venaria Reale (To) -
Massimo Listri è nato nel 1953 e ha iniziato la sua carriera di fotografia da giovanissimo. All'età di 17 anni lavorava già per riviste di arte e architettura e durante i suoi studi universitari di arte e lettere ha contribuito a diversi servizi fotografici. Ma è proprio con l'editore Franco Maria Ricci che ha la possibilità di realizzare i primi grandi reportages con la rivista FMR. Questa prestigiosa pubblicazione è stata per più di 20 anni il maggior veicolo espressivo dei tributi fotografici di Massimo Listri ai più bei palazzi e interni e alle più straordinarie ville e opere architettoniche di tutti i tempi.
In 30 anni e in collaborazione con i più prestigiosi editori in Europa e negli Stati Uniti, ha pubblicato oltre 70 libri. Massimo Listri ha realizzato mostre personali allestite in varie parti del mondo. Le più recenti hanno trovato spazio nel Palazzo Reale di Milano, alla Morgan Library&Museum di New York, a Palazzo Pitti di Firenze, alla National Central Library di Taipei, all'Istituto di Cultura di Tokyo, al Museo dell'università di Hong Kong, al Museo d'arte Moderna di Bogotà, al Museo di Arte Italiana di Lima, al Museo di Arte Moderna di Buenos Aires, alla Biblioteca Angelica a Roma, alla “Galeria de Arte la Sala” di Santiago (Cile), al Palazzo delle Belle Arti di Santo Domingo, al Schusev State Museum of Architecture di Mosca, al Museo National San Carlos di Città del Messico, al Benaki Museum di Atene, al Museo de Arte de Querétaro (Messico), ai Musei San Domenico a Forlì, ai Musei Vaticani a Roma, al Palazzo Reale di Torino, al Kunsthistorisches Museum di Vienna, al Museo de Arte Moderno di Bogotà, al Katara Cultural Village Foundation a Doha, al Palazzo del Quirinale a Roma, al “Labirinto della Masone” a Fontanellato (Parma), al Museo San Carlos a Città del Messico ( Mexico) e al River City a Bangkok.
“Entrammo in quelle stanze un pomeriggio e fu felicità di solitudine e di pensieri imperturbabili. In questa stanza segreta c'è l'essenza della visione di Listri, fotografo di stati d'animo in spazi vuoti. Così il suo sguardo ha iniziato a cercare luoghi e simmetrie senza particolare importanza monumentale. Un muro, una stanza, una geometria il cui archetipo, la cui radice di memoria fosse piuttosto dentro di lui che nella storia esterna.
Così le sue fotografie dichiarano di essere teoremi dell'assenza, e piacciono per questa implacabile distanza, per la luce irreale, per la realtà, mai tradita, che si
fa finzione. Questo è ciò che Listri è diventato in un quarto di secolo.
Gli spazi sono silenziosi e vuoti. Lo sguardo di Listri non incrocia gli umani. Legge l'armonia delle cose, le simmetrie, i rapporti fra le colonne e le volte, una perpetua metafisica. Gli spazi vivono senza vita. Non vogliono essere disturbati. Listri ne coglie l'anima, l'intima sacralità. E nelle simmetrie, volute dagli uomini, c'è l'ombra del pensiero di Dio”. Vittorio Sgarbi
CONSORZIO DELLE RESIDENZE REALI SABAUDE
Fonte: Ufficio Stampa Istituzionale
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