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Dalle verdeggianti colline ai romantici laghi ...
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La provincia del novarese è un territorio ricco di suggestivi paesaggi che alternano la bellezza dei panorami dai monti alle colline, dai laghi ai parchi naturali. Ospita bellissimi parchi naturali quali il Parco dei Lagoni di Mercurago, a pochi chilometri da Arona, i parchi fluviali delle Lame del Sesia e della Valle del Ticino, il Parco Monte Fenera, di interesse archeologico e speleologico.
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Il monte Mottarone separa il Lago d'Orta dal Lago Maggiore, mentre a ovest, monti alti fino a 1300 metri lo separano dalla Valsesia.
Il Lago d'Orta è il più occidentale fra i grandi laghi prealpini, originato dal fronte meridionale del ghiacciaio del Sempione.
Le acque del Lago d'Orta defluiscono a nord e attraversano la città di Omegna, originando il torrente Nigoglia, che confluisce nello Strona e sfocia nel Toce (Lago Maggiore).
La città di Arona è situata sulla sponda piemontese del Lago Maggiore ed è attraversata dal torrente Vevera. La presenza dell'uomo nel territorio di Arona risale circa a quindici secoli prima di Cristo, numerosi reperti archeologici ritrovati in località "Lagoni", testimoniano l'esistenza di una civiltà palafitticola. La Rocca che domina la città custodisce reperti che riconducono ad insediamenti del Neolitico Inferiore o Medio (IV millennio a.C.).
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La Rocca di Arona ha vissuto innumerevoli vicende epiche. Nel 1970 i Borromeo cedettero la Rocca al Comune di Arona come parco pubblico. Nel 2012 l'area è stata dotata di un nuovo parco giochi per bambini, di un bar e punto ristoro.
Punto panoramico tra i più spettacolari della zona, non solo per la splendida visuale del Lago Maggiore, ma anche per ammirare la costa lombarda con il Castello di Angera.
Tra i ruderi che ancora ricordano l'imponenza di quella che fu una grande fortezza, si può individuare il luogo che accoglieva la stanza di San Carlo, che proprio qui nacque nel 1538, la delimitazione della antiche mura ed i resti di altre costruzioni tra cui il magazzino, la "rocchetta", la "scala segreta".
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Al centro del lago regna l'Isola di San Giulio con il monastero di clausura Benedettino, il Castello che ospitava il vescovo e la splendida Basilica romanica, che custodisce sette secoli di arte, affreschi e architettura. Orta San Giulio dà il nome al lago, un piccolo e incantevole borgo medievale considerato tra i più belli di tutta Italia.
Borgomanero, Burgus sancti Leonardi (Borgo di San Leonardo). Il più antico documento in cui appare il nome di una terra con toponimo "borgomanerese" è il diploma, del 29 luglio 962, col quale l'imperatore Ottone I di Sassonia, dopo la vittoria ottenuta nelle terre della Riviera di San Giulio, sul rivale Berengario II, elargiva ai canonici dell'Isola, con altre terre. La parte orientale del territorio novarese, compresa tra il fiume Sesia ed il torrente Agogna e famosa per la rinomata produzione vinicola.
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La viticoltura nel territorio ha tradizioni antichissime, grazie al microclima particolarmente favorevole, dovuto alla vicinanza del Monte Rosa, ai monti della Valsesia e ad un terreno composto da argille, sabbia e ciottoli di origine morenica.Sui pianalti ha grande rilevanza la coltivazione della vite, alternata a ampie zone di bosco.
Il territorio delle colline novaresi produce diversi vini DOC e DOCG. Si tratta di vini corposi ed importanti, molto adatti all'invecchiamento. La gradazione alcolica non è inferiore a 12 gradi. I più storici ed importanti vini sono 4, ciascuno appartenente ad una precisa area di produzione facente capo al comune omonimo: Boca, Fara, Ghemme e Sizzano, che hanno ottenuto la Denominazione di origine controllata (DOC) nel 1969.
Nel 1994 è stata istituita la DOC "Colline Novaresi" la cui produzione è consentita in tutti i 25 comuni del comprensorio ed è diversificata in sette tipologie:
Colline Novaresi (rosso)
Colline Novaresi bianco
Colline Novaresi Nebbiolo o Spanna
Colline Novaresi Uva Rara o Bonarda
Colline Novaresi Vespolina
Colline Novaresi Croatina
Colline Novaresi Barbera
Ciascuno di questi è prodotto per almeno l'85 percento del vitigno che gli dà il nome e si tratta principalmente di vini da bere giovani. Nel 1997 il Ghemme DOC ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) ed è oggi prodotto nelle tipologie Ghemme DOCG e Ghemme DOCG Riserva.
Il principale vitigno coltivato è il Nebbiolo, presente in tutti i vini da invecchiamento (Boca DOC, Fara DOC, Ghemme DOCG, Sizzano DOC). Gli altri vitigni sono: Barbera, Croatina, Uva Rara o Bonarda Novarese, Vespolina, Erbaluce, detto anche "Greco" (una varietà autoctona di uva a bacca bianca, con caratteristiche leggermente diverse dall'omonimo vitigno coltivato in altre zone del Piemonte (erbaluce di Caluso).
>La "Sagra dell'Uva" di Borgomanero, è la festa della vendemmia e dei suoi prodotti, a testimonianza di un territorio e dei suoi produttori che hanno mantenuto le tradizioni e la qualità nel tempo. In occasione della Festa dell'Uva, due borgomaneresi, vestono i panni delle due maschere della città: la Sciòra Togna e la Carulèna.
>Il Tapulone è il piatto tipico principe della gastronomia borgomanerese. Rciordiamo anche il riso in cagnon e la risada, la polenta (cunscia, cumodà, rustida), la busecca e la cassola, la frittura d'asino, il salame d'asino e di maiale, i salami d'la duja, i cuteghitti, la fidighina, i sanguinacci.
>IL PALIO DEGLI ASINI:
>Il primo palio borgomanerese si corse nel 1975, nell'ambito delle manifestazioni della sagra dell’uva. I rioni cittadini partecipanti sono: Caneto, Sant’Antonio, San Gottardo, San Leonardo, San Rocco e Valera. I somar sono affezionati compagni addomesticati molto prima dei cavalli, circa seimila anni fa nella valle del Nilo, per Borgomanero gli "snìtti" appartengono addirittura alla "leggenda di fondazione" della città e assumono il ruolo di animali totemici.