LA LIGURIA AROMATICA
Profumi e sapori di campagna nel Ponente Ligure: borghi medioevali tra frantoi, cantine e… leggende
Lungo le strade della costa di Ponente si aprono straordinari panorami sul Mar Ligure, tra uliveti, orti e vigneti di Vermentino e Pigato. E’ il fascino di un territorio meraviglioso, che offre prodotti della terra eccellenti.
L’itinerario si snoda tra gli affascinanti borghi medievali dell’entroterra del Ponente Ligure. Siamo in provincia di Imperia, in un territorio ricco di attrattive...
I liguri di Ponente sono fieri del territorio in cui vivono, dall’aspetto impervio ma generoso che passa dai borghi marinari alle terrazze fiorite, fino alle Alpi liguri, attraversando valli verdeggianti, borghi lastricati di pietra, antiche mulattiere, vecchi mulini ad acqua.
Qui lo spazio coltivabile è raro e prezioso, il lavoro e la fatica dell’uomo producono terrazzamenti audaci, ma ugualmente rari e pregiati frutti della terra. E ancora, in ogni paese del Ponente si può trovare un pastaio intento, fin dal primo mattino, al proprio lavoro.
La pasta fresca è una vera passione, e, per il viaggiatore goloso, può essere una buona occasione d’acquisto. Trofie, gnocchetti di farina di grano saraceno, le trenette, i pansotti, ravioli di forma triangolare con ripieno di erbe miste.
La magia dell'olio si ritrova nella leggenda, nel paesaggio, nelle tradizioni popolari, nei sapori della cucina del territorio. La tradizione ligure risale al XVII secolo, quando i Frati Benedettini introdussero nella regione la varietà di oliva Taggiasca. Da questa piccola oliva coltivata tra i 100 e i 500 metri di quota, che con la maturazione assume toni violacei fino al nero, si trae un olio extravergine leggero e fruttato, dai delicati sentori di frutta secca, mandorla e pinoli.
A seconda della zona di provenienza, gli oli assumono individualità diverse. Qui, in provincia di Imperia, la Dop “Riviera Ligure” ha la sottodenominazione “Riviera dei Fiori”. Oliveti bellissimi, curati, crescono in questo territorio, in virtù dell’amore degli uomini per la terra, che producono sapori ineguagliabili.
Ma non solo terrazze di uliveti, il profumo di questa terra mischia il vento del mare col sole e la natura e favorisce la produzione di vini dalle sensazioni particolari: eleganti, piacevolmente fruttati, con sentori di cedro e di salvia come il Riviera Ligure di Ponente Doc Vermentino, oppure dalla forte personalità, derivante dalle caratteristiche del territorio da cui nasce, con filari concentrati in piccoli spazi, esposti al sole e vicini al mare, come il Riviera Ligure di Ponente Doc Pigato, dal profumo intenso, avvolgente, leggermente aromatico.
Come si fa a parlare di Liguria senza citare Sua Maestà il “Pesto”!
E’ proprio la cultura dell’olivo che in cucina ha favorito la nascita di vari condimenti e conserve. Le piccole e brillanti foglie di basilico si mescolano nel mortaio con l’aglio (“Rosso di Vessalico”), i pinoli, il parmigiano o il pecorino e l’olio extravergine. Una ricetta che altro non è che una variante settecentesca di una più antica salsa di noci.
Numerose sono le erbe della macchia mediterranea che definiscono il carattere della cucina ligure: maggiorana, rosmarino, origano, aglio, salvia, alloro, timo. Il Preboggion è un mosaico di erbe tipicamente liguri, borraggine, tarassaco, ortica, maggiorana, tipico da cuocere. Cosa sarebbero i raviolini di magro senza quel ripieno di poesia delle erbe!
E parliamo di pane! Sull’Appennino Ligure ci sono ancora paese che hanno conservato il gusto di fare bene il pane. Il Pane di Triora è il risultato dell’impasto con farina numero 1 (di grano saraceno, di castagne, di castagne, di ceci), più ricca di fibre e proteine. La pagnotta, larga e circolare è bruna e saporita e si conserva bene. A Badalucco si prepara la Carpasina, il pane d’orzo dei pastori liguri.
Sott’oli, salse, creme, torte, dolci, biscotti, un patrimonio gastronomico tutto da assaporare in questo lembo di terra, tra queste strette terrazze, avvolte dal sole e profumate dal mare. Ad affascinare è anche il curioso connubio tra natura e storia, che ha lasciato tracce ovunque.
Ci addentriamo in Valle Argentina e nella Valle di Diano, meta del nostro itinerario: olivi, vigneti, sole, aria di mare, profumo dei pascoli... profumi e sapori di campagna che circondano borghi medioevali tra frantoi, cantine, storia e… leggende.
Punto di partenza per scoprire la Valle Argentina può essere Taggia, circondata da uliveti e da tracce di coltivazioni floricole e in meno di un’ora si arriva ai 750 metri di Triora, il Paese delle Streghe. Risalendo la Valle si attraversa Badalucco, antico borgo caratterizzato dalle tipiche case di pietra affacciate su stretti vicoli e passaggi coperti. Prodotto tipico è il Fagiolo di Badalucco, Presidio Slow Food. Lessi e conditi con olio extravergine, aglio, alloro, salvia e qualche grano di pepe, indispensabili nelle saporitissime zuppe oppure in pastella nei frisceui. Da sottolineare lo Stoccafisso alla badalucchese, cotto in un intingolo di pinoli, noci, nocciole, olive e amaretti ammorbidito nel suo gusto deciso con gli aromi della frutta secca.
Superato Badalucco, la valle si restringe fino a raggiungere Molini di Triora (m 481), che deve il suo caratteristico toponimo all’esistenza, in passato, di ben ventitré mulini ad acqua sparsi lungo le sponde dei torrenti Argentina e Capriolo, attorno ai quali nel X secolo iniziò a formarsi il primo nucleo abitato.
Nei dintorni tanti sentieri che si inerpicano verso le campagne che fanno scoprire un universo vegetale unico in tutta la Liguria: erbe selvatiche ed aromatiche, circondate da campi coltivati a lavanda, estese macchie pervinca che affascinano l’occhio e rilassano la mente.
Si risale ed ecco l’antico e misterioso borgo medievale di Triora, noto per le condanne di stregoneria che coinvolsero, nel 1558, un gruppo di donne innocenti. L’affascinante borgo è noto, però, non solo per le streghe, ma anche per il celebre pane, di antiche origini. L’importanza di questo prodotto tipico travalica il significato
gastronomico in favore di un più profondo concetto culturale. Nella tradizione locale era il pane di pastori e contadini, i quali lo cuocevano una sola volta alla settimana, dal momento che si conservava per diversi giorni.
Qui una Bottega di ghiottonerie liguri attende il visitatore:
LA STREGA DI TRIORA
(www.lastregaditriora.it – Email: info@lastregaditriora.it -
Tel +39 0184 94278 - C.so Italia, 50)
Prodotti tipici e preziose ricette tramandate dagli antichi per la preparazione di confetture e marmellate, prodotti delle api, composte di frutta e verdura, sughi e salse, creme di verdure, formaggi, verdurine sott'olio, funghi, olio extra vergine di oliva, fagioli, liquori, elisir e grappe.
Un autentico paradiso per i buongustai!
Tornati a valle si può ripartire da Diano Marina, caratteristico e delizioso borgo marinaro.
La cultura del Dianese è intrisa del dialogo fra mare e collina, percorsa da antiche storie che narrano di faticosa coltivazione della vite e dell’olivo lungo balze scoscese. Qui ci si può rilassare al mare per poi fare un giro alla scoperta di questi paesi immersi nell'atmosfera antica. Si cerca una cantina, si beve dell’ottimo Vermentino locale, si gustano le olive o anche un buon pane con l’olio, la merenda di un passato che non dovrebbe essere dimenticato.
Sulla ridente collina a fare da sentinella a vigneti e oliveti c'è Diano Castello. Circondato da mura difensive e torri d’avvistamento, conserva intatto il fascino del suo antico splendore, quando tra l’XI e il XII secolo divenne sede del Marchesato dei Clavesana. Le case sono quasi tutte in pietra a vista, mentre la strade, lastricate in pietra e adorne di grosse macine da frantoi, prendono respiro in piazze a più livelli, come davanti alla seicentesca chiesa di San Nicolò, e in terrazze che dominano la valle del Torrente San Pietro, una distesa di verdi ulivi e vigneti intervallati da serre dai riflessi argentei.
Diano Castello è una delle patrie del Vermentino: Il terreno di “tufo”, ben drenato, ha una composizione particolare che rende possibile una coltivazione ottimale del vitigno. Dalla collina lo sguardo volge verso il mare e tra le case colorate disperse nel silenzio del verde e antichi frantoi, tocca Diano San Pietro e, in fondo, Cervo Ligure.
Un vero e proprio gioiello storico-architettonico arroccato su uno strategico sperone, appena sopra il mare, che si staglia contro l’azzurro del cielo. Cervo è ricco di storia e di opere d’arte, da qui si gode un panorama ad ampio raggio sull’intera zona, da lasciare senza fiato. Meravigliosi gioielli di porcellana di Limoges ci attendono alla Bottega artistica di Simona (Via Salineri 27/a - Cervo)
E dal Gusto per la bellezza dei gioielli passiamo al Gusto per i prodotti di ottima qualità!
A Diano San Pietro ci attende la visita con degustazione: L’ANTICO FRANTOIO DI STEFANO SAGUATO - www.anticofrantoiosaguato.it - EMAIL: info@anticofrantoiosaguato.it - Tel. +39 0183 49280 - Corso Saguato, 5.
Ci troviamo a pochi passi dal mare, protagonista del paesaggio è l’ulivo. Una casa-forte medievale conserva tra le sue mura il mulino e il frantoio. Qui la storia è davvero suggestiva e antica: comincia nel lontano 1537, quando la casa ospitava pochi frati, grazie a un lascito di un confratello del Castello di Diano.
La coltura dell’ulivo, ha favorito la nascita di condimenti e conserve in cui l’olio è ingrediente fondamentale. I prodotti si possono acquistare nella Bottega dell’Antico Frantoio assieme a una produzione molto limitata di ottimo Vermentino.
Il territorio di Diano San Pietro è ricco di prodotti della terra, un altra epsressione del territorio che ci attende è L'azienda agricola "Il Colle degli Ulivi" (www.ilcolledegliulivi.com -Tel +39 0183 405583 - Località Sant'Angelo 40)
Visiteremo l'azienda situata sulle colline dell'immediato entroterra di Diano Marina. Creata da papà Adelmo negli anni 50', in origine produceva ortaggi coltivati in piena area e macinava olive nel piccolo frantoio artigianale di famiglia. Oggi si possono trovare ed acquistare tutti i sapori della tipica tradizione ligure: le salse, le conserve, i prodotti sott'olio. Piacevoli le passeggiate attraverso percorsi del gusto per perdersi nell' atmosfera di un paesaggio che conserva intatta la bellezza delle sue tradizioni.
Il gusto per lo stile, il gusto per l'arte, il gusto per il buon cibo, il gusto per la musica, il gusto per le bellezze architettoniche, il gusto per la storia, il gusto per la contemporaneità, il gusto per il teatro, il gusto per la danza, il gusto per il paesaggio, il gusto per il bello, il gusto per l'ecologia, il gusto per il territorio, il gusto delle emozioni...
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